Outlook futuro positivo nonostante un 2020 difficile
Nel corso dell'Assemblea generale tenutasi la scorsa settimana a Nuuk, in Groenlandia, sono stati approvati i risultati del 2020 dal nostro proprietario: il governo della Groenlandia.
Risultati finanziari
Nonostante i nostri notevoli sforzi, la Royal Greenland A/S non è riuscita a compensare l'impatto finanziario delle turbolenze di mercato e delle conseguenti riduzioni dei prezzi di vendita scatenate dalla pandemia da Covid-19.
Il Gruppo chiude l'esercizio del 2020 con un risultato operativo pari a -44 milioni di DKK. Un'ulteriore perdita di 15 milioni di DKK riguarda la sostituzione di un peschereccio pelagico, per un totale di 59 milioni di DKK di perdite al lordo delle imposte.
La Royal Greenland ha registrato un declino storico del fatturato pari al 9%: si tratta della conseguenza diretta del crollo dei prezzi di vendita relativi ai prodotti principali dell'azienda. Durante il 2020, infatti, i prezzi di vendita di gamberetti boreali interi, gamberetti boreali cotti e sgusciati e halibut della Groenlandia è precipitato del 15-20%.
La perdita è arrivata dopo un anno da record nel 2019. L'azienda era dunque in ottima forma quando ha scelto di mantenere all'incirca gli stessi livelli di pesca e produzione del passato, agendo da cuscinetto tra i mercati allo scopo di non creare problemi di tipo socio-economico nelle tante comunità locali in cui peschiamo e operiamo.
Riserve finanziarie inalterate
Nonostante la performance negativa, le nostre riserve finanziarie non sono state intaccate, in parte grazie a un attento sviluppo del nostro capitale circolante. Nei primi mesi del 2020, il gruppo ha negoziato ulteriori linee di credito per un totale di 700 milioni di DKK con istituti di credito, rimasti tuttavia inutilizzati. Durante l'anno sono state messe in atto alcune misure volte alla protezione dei risultati, come ad esempio il congelamento di assunzioni e stipendi e una notevole riduzione dei viaggi.
Produzione stabile nonostante la pandemia
Nei primi mesi dell'anno era già chiaro che la pandemia avrebbe avuto un impatto pesantemente negativo sui guadagni di Royal Greenland. Nonostante ciò, l'azienda ha deciso di continuare a pescare, sbarcare a terra catture e produrre rispettando all'incirca quanto stabilito inizialmente.
Per soddisfare le nostre esigenze legate alla diffusa responsabilità sociale che ci contraddistingue in qualità di principale (e spesso unica) azienda che lavora nell'ambito della pesca all'interno delle comunità locali, Royal Greenland ha deciso di mantenere quasi lo stesso livello di pesca e di produzione. Pertanto, la Royal Greenland ha agito da cuscinetto tra il ridotto mercato mondiale e una normale catena di approvvigionamento.
Ciò è stato reso ancora più evidente dal fatto che nel 2020 la Royal Greenland è arrivata ad avere 1452 dipendenti a tempo pieno in Groenlandia, ossia 20 in più rispetto al 2019.
In Groenlandia, l'azienda ha sbarcato a terra 62.000 tonnellate di pesce dai pescatori costieri, a un prezzo medio inferiore di appena il 7% rispetto al 2019, che è stato un anno da record. Nel Canada atlantico, l'ammontare degli sbarchi è stato pari a 20.000 tonnellate circa.
Nell'ambito della propria attività di pesca del gruppo, gli otto pescherecci d'alto mare hanno catturato un totale di 58.500 tonnellate di pesce rispetto alle 55.700 tonnellate del 2019. I due nuovi pescherecci M/tr Sisimiut e M/tr Avataq, che erano stati resi operativi nel 2019 e nei primi mesi del 2020, hanno notevolmente aumentato gli standard di pesca e di consegna, riducendo il tempo di scarico dai 3-4 giorni alle attuali 16-24 ore.
Le comunità locali in cui vivono e lavorano i nostri pescatori e i nostri dipendenti sono rimaste dunque al riparo dalle conseguenze peggiori della pandemia da Covid-19.
Secondo la Royal Greenland, un approccio più restrittivo a livello di attività avrebbe causato un danno permanente per quanto riguarda l'accesso alle risorse, oltre a problemi socio-economici per le comunità locali sia in Groenlandia che in Canada. Per Royal Greenland, la sostenibilità sociale non è solo una frase fatta, ma rappresenta un impegno tangibile ad assumersi una grande responsabilità sociale, anche quando ciò comporta un onere finanziario elevato.
Mercati difficili
La pandemia ha causato due ondate di chiusure per le comunità europee e giapponesi, mentre era iniziato un accesso restrittivo al mercato cinese. Ciò ha reso il 2020 un anno insolitamente difficile per le vendite della Royal Greenland.
Negli ultimi anni, il gruppo Royal Greenland ha deliberatamente diretto le sue vendite verso la ristorazione europea e asiatica in generale, e più in particolare, verso la Cina. Per entrambe le iniziative, l'idea è quella di raggiungere clienti che apprezzano i prodotti di alta qualità disponibili solo in quantità limitate, e che sono quindi disposti a pagare per ottenerli. Questa strategia continua a rivelarsi vincente; tuttavia, è innegabile che nel 2020 il prezzo che la Royal Greenland ha dovuto pagare per seguirla è stato particolarmente elevato a causa della pandemia.
In Europa, le vendite nel settore della ristorazione non sono state condizionate soltanto dalle chiusure di alberghi e ristoranti, ma anche dalla chiusura delle mense in molti luoghi di lavoro e istituti scolastici.
Le vendite verso la Cina, che rappresenta attualmente il mercato singolo più ampio della Royal Greenland e costituisce il 20% delle vendite totali dell'azienda, sono state condizionate dalle procedure di importazione più stringenti attuate in Cina e da una politica a tolleranza zero a causa del Covid-19, che ha creato lo scetticismo dei consumatori verso il cibo d'importazione in generale e verso pesce e crostacei in particolare, oltre che dalla chiusura di porti e magazzini frigoriferi.
Ciò ha causato una riduzione delle vendite al comparto della ristorazione, e il comportamento della Cina hanno costretto Royal Greenland a spostare notevoli volumi di vendita su canali e mercati più competitivi.
Nonostante ciò, alla fine del 2020 la distribuzione dei ricavi per regioni indica una sana diversificazione del rischio. In qualità di quarta regione principale nel portafoglio regionale dei mercati, il mercato americano ha registrato una crescita di fatturato del 14%, con una domanda particolarmente elevata di granceola artica e gamberetti boreali cotti e sgusciati.
Grazie ai volumi di produzione stabili siamo stati pertanto in grado di garantire le consegne e siamo riusciti a proteggere le nostre posizioni nei vari mercati, pronti per crescere ancora alla loro apertura insieme ai nostri clienti. Nel corso dell'intero anno il gruppo ha dato la priorità alla presenza sul mercato locale e al dialogo con il cliente, e ha accelerato lo sviluppo delle piattaforme di prodotti digitali per una maggiore interazione con il cliente.
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Mantenuti elevati livelli di investimento
Nonostante la pandemia, il 2020 ha portato anche alcuni investimenti e alcune misure offensive.
In termini di vendite, sono stati rafforzati gli sforzi verso l'e-commerce, specialmente in Cina e Giappone, e sono state avviate joint venture in Cile e in Canada, con aperture a nuovi prodotti e a nuove opportunità di mercato.
La Royal Greenland A/S ha anche deciso di non interrompere gli investimenti in pescherecci che aveva pianificato. Nel 2019 e nel 2020 sono stati introdotti due nuovi pescherecci nella flotta e si prevede che alla fine del 2021 avvenga la consegna del peschereccio per gamberi M/tr Nataarnaq. Più recentemente, è stato ordinato un nuovo peschereccio da pesca per sostituire M/tr Tuugalik, che sarà in consegna nel 2022.
Nell'autunno del 2020 è stato sostituito il peschereccio pelagico Tasiilaq con un peschereccio più grande con maggiori capacità di pesca e surgelamento. Tutto questo ha notevolmente migliorato le condizioni di sviluppo della pesca pelagica nelle acque groenlandesi e ha già avuto un impatto positivo nel 2021.
Previsioni per il futuro
La Royal Greenland guarda con fiducia al futuro e sta dirigendo i suoi sforzi attuali per uscire rafforzata come azienda dalla pandemia, così da poter ristabilire la crescita e i guadagni. I risparmi attuati sui costi hanno notevolmente ridotto il punto di pareggio e i mercati stanno iniziando ad aprirsi: la domanda sta dimostrando modelli di domanda promettenti. Con la dovuta cautela, per il 2021 si prevedono profitti per oltre 100 milioni di DKK.